"Nel Cuore della Chiesa"

N. 1/2010

 Editoriale

 Provocati alla fede  

RIVISTA N. 1/2010 (PDF)

      

 

La narrazione della fondazione del monastero di san Giuseppe, primo della Riforma teresiana, è posta a chiusura del Libro della vita, quasi a suo epilogo.

Il numero della nostra Rivista si apre con un brano tratto dal racconto fattone da santa Teresa. L’intenzione è quella di offrirlo come invito ad entrare e prendere parte allo svolgersi di quei fatti. Vi si prestano, quelle pagine, anche per quello stile tipico di lingua parlata.

La questione dello stile dell’opera Teresiana tocca tutta la sua formazione letteraria e in particolare l’influenza agostiniana delle Confessioni. Più in generale essa tocca il carattere stesso del percorso umano e spirituale di Teresa, fondato sull’esperienza, senza pretesa accademica o intenzioni scolastiche; anche le pagine polemiche nei confronti di certi autori spirituali dell’epoca saranno dettate non da ragioni di scuola, ma dalla forza e dall’autorità di quei fatti che costituiscono la sua personale esperienza.

Quello stile dialogante dell’opera letteraria affonda le sue radici in un modo di intendere la vita di fede e di preghiera, il rapporto con Dio, sempre in prima persona, con quel gusto per la verità, su cui non riesce ad avere il sopravvento la personale indecisione di tanti anni.

Va aggiunto però che, in questo invito ad entrare nei fatti narrati, per noi carmelitani c’è una ragione ulteriore, che diventa vero e proprio criterio interpretativo del testo: Teresa, quando scrive, lo fa da testimone di una storia di salvezza, e ciò che chiede al lettore è di porsi di fronte al testo con l’atteggiamento di chi in quella vicenda è provocato alla fede.

Se a distanza di secoli, gli scritti di santa Teresa hanno ancora la capacità di far rivivere e rappresentare al vivo una vicenda personale, una storia carismatica, ciò non pare dovuto tanto al talento quanto alla vita che in quelle pagine ancora scorre e che fece esultare Edith Stein con le parole: “Questa è la verità”.

Se per la filosofa tedesca quella lettura rappresentò la svolta decisiva per la sua conversione alla fede, queste pagine saranno vere anche per noi, carmelitani di oggi, se riusciranno a condurci sui sentieri della fede.

di padre Renato Dall'Acqua