"Nel Cuore della Chiesa"

N. 3/2005

 

               Editoriale                   

"Rimanete (dimorate) nel mio amore"(Gv. 15,9)

Quando Gesù fa questo invito e dona ai discepoli questa possibilità sta aprendo lo spazio spirituale che in realtà ogni uomo desidera con tutte le sue forze e al quale in verità è destinato, anche se spesso non lo sa.

"Il mio amore" di cui parla Gesù è quello del Figlio che sa e sente di essere amato totalmente dal Padre e che ama il Padre "con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze", per cui Figlio e Padre sono "una sola cosa" per la forza dello stesso Amore, che è lo Spirito Santo, e da questa unità lo effondono "senza misura" nell'universo.

Gesù incarna, rende visibile e dona l'amore trinitario, di relazione, di Dio.

 

La famiglia è lo spazio vitale, la dimora, dove questo "Amore Trinitario" può essere sperimentato con tutte le diversità e le ricchezze delle relazioni.

Lo è la famiglia di Nazareth nel modo più alto, lo è ogni famiglia fondata sul sacramento del battesimo e del matrimonio, ma lo possono essere anche le comunità e tutte le aggregazioni ecclesiali costituite da coloro che sono rinati a vita nuova nel nome della Trinità.

"Ecco mia madre e i miei fratelli", diceva Gesù indicando i suoi discepoli.

Tutti, avendo ricevuto l'impronta dell'Amore di Dio ed essendo da esso nutriti per crescere, fatti figli nel Figlio, siamo chiamati ad essere, per l'umanità dispersa e divisa, realizzazione terrena e icona della Famiglia Trinitaria.

 

Le Carmelitane Scalze di Chiaramonte Gulfi, che hanno come titolare della chiesa e del monastero la "Sacra Famiglia", si sentono chiamate ad essere una comunità "familiare e trinitaria" ; come la Famiglia di Nazareth, e a servire l'umanità avendo specialmente "a cuore" le famiglie del nostro tempo, tanto provate e a rischio, e tanti giovani perché abbiano il coraggio di "farsi una famiglia" con il sacramento del matrimonio, per fare della loro casa la "dimora" dell'Amore di Dio.

P. Gaudenzio