"Nel Cuore della Chiesa"
N. 2/2005
Editoriale
"Se conoscete me,
Ma
lui, il Papa, guardato e amato come un padre per tutti, ha di continuo detto
parole e fatto gesti, semplici e indimenticabili, sempre per indicare un
Altro: Gesù Cristo,
e, per Cristo, Dio
Padre. Fin dalla sua
prima enciclica scriveva:
È proprio qui, carissimi Fratelli, Figli e Figlie, che si impone una risposta fondamentale ed essenziale, e cioè: l'unico orientamento dello spirito, l'unico indirizzo dell'intelletto, della volontà e del cuore è per noi questo:
verso
Cristo, Redentore dell'uomo, verso Cristo Redentore del mondo. ...
Dobbiamo costantemente tendere a Colui «che è il capo» (Ef. 1,10) ... a Colui che è «la via,la verità, la risurrezione e la vita» (Gv.14,6; 11,25), a Colui vedendo il quale vediamo il Padre (Gv.14,9).
La
nostra riconoscenza al Santo Padre defunto
ha rivelato a noi stessi quello che
da sempre è scritto nel nostro cuore e che
Filippo chiede a Gesù, dopo averlo sentito parlare del Padre suo:
"Signore,
mostraci il
Padre e ci basta". È
questo il bisogno indistruttibile di ogni essere umano, dentro ogni
solitudine, abbandono o angoscia, attraverso e al di là di ogni mediazione.
La
missione del Papa è stata quella di
indicare all'uomo, orfano del Padre, il Figlio primogenito
e Fratello universale, come unica via al Padre, con la speranza che tutti,
ascoltando e facendo come Gesù, possano
arrivare a “conoscere” questo Padre di tutti, che possano cioè
sperimentarne l'amore, scoprendo la gioia di esserne figli, potendolo
invocare tutti insieme " Abbà nostro" :
“Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre"
(Gv.14,7).
“Non
credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?"
(Gv.14,10).
Il
Papa che ci ha lasciato - ma sarà così anche il nuovo - ha agito come Vicario
di Cristo ed è stato percepito con il volto di un padre. Ci ha fatto così
intuire in qualche misura il dono e il mistero di Cristo stesso "uno con
il Padre". Ma se questa apertura al Padre attraverso la via di Cristo è
per tanti credenti la vera esperienza della fede che salva, per la maggior
parte dell'umanità è ancora un'attesa, anche se per tanti Giovanni Paolo II
ha acceso una luce lungo quella via. La missione del Papa e della
Chiesa perciò deve continuare.
La Famiglia umana infatti, come spesso ha avvisato il Papa, continuerà a soffrire per infinite croci di suoi figli finché non riconoscerà l'unico Padre, come la non conoscenza dell'amore del Padre, rivelato nel Figlio, è stata la causa della sua croce.
La comunità contemplativa delle Carmelitane Scalze di Canicattini - Siracusa, riflettendo sul proprio percorso spirituale ha individuato nella “comunione con il Padre e con il Figlio suo Gesù Cristo" l'aspetto educativo più considerato e unificante. Lo ripropone in queste pagine come dovuta testimonianza e con riconoscenza filiale verso colei che per tanti anni ha guidato la comunità.
P. Gaudenzio