"Nel Cuore della Chiesa"

 N. 2/2006

            

Editoriale

Il dono della Parola

 

Provare a dire ciò che si ha di più grande nel cuore, dirlo con una parola, dirlo senza timore che quella parola sia detta invano, è scommettere se stessi nel rapporto che quella parola invoca, quando in quella parola c'è il peso di una vita che si consegna, che si dona tutta e per sempre. La Parola di Dio è questo atto sublime del donarsi di Dio ad un Altro, fatto pura accoglienza del dono. Essa instaura in Dio questo rapporto, il “Tu“ filiale del Verbo, che nella pienezza dei tempi si fa carne e nasce bambino. È questo il Dio che parla! Ogni possibile discorso sul parlare di Dio agli uomini, è semplificato e riassunto nell’immagine del bambino in braccio a Maria. In quel bambino è detto tutto il mistero di Dio, comunione di Persone, e il mistero di ogni uomo, chiamato a entrare in questo rapporto di comunione con Dio.
È di questo bambino che ci raccontano i santi e i mistici, molti di essi hanno «desiderato» (Lc 10,24) poter dire di Lui.
La parola più profonda che risuona nel cuore di ogni uomo è Lui, è l’eco di quel “Tu“ detto una volta per sempre, come giuramento:
«Tu sei mio Figlio» (Sl 2,7). Quest’eco è l’impronta in noi della Parola per mezzo della quale siamo stati creati, e questo è anche il racconto del Figlio di Dio agli uomini. Egli che è venuto per narrare l’amore, la gloria del Padre, insegna continuamente a ogni uomo a diventare figlio di Dio, fratello di ogni uomo, e quindi a diventare egli pure narratore della gloria di Dio, «Lode di gloria» direbbe Elisabetta della Trinità. È questo “Tu“ la Parola che la Chiesa, corpo di Cristo, è chiamata a «completare»(Col 1,24). Questo “Tu“ è lo spirito del tempo nuovo, della socialità nuova, di fraternità e di pace, che essa annuncia come logica del Regno del quale è primizia. Nasce dalla Trinità e si prolunga nella storia un dinamismo nuovo nei rapporti tra le persone.

«Pace a voi» (Lc 24,36; Gv 20,19;), è il saluto del Risorto, che ha annientato con la sua morte di croce tutte le logiche di potere, vincendole con il dono di sé.
Quella pietra rovesciata, rovescia ogni potere mortale, ogni negazione del “Tu“, che diventa oltraggio alla dignità di ogni uomo, figlio di Dio.

P. Renato Dall'Acqua