"Nel Cuore della Chiesa"

 N. 2/2004

 

 Creatura nuova

                    Dall’omelia di Giovanni Paolo II – 21 marzo 2003

 

<<Se uno è in Cristo, è una creatura nuova>> (2 Cor 5, 17). Possiamo riassumere con queste parole dell’apostolo Paolo il messaggio dell’odierna liturgia di beatificazione, che si inserisce bene, a metà del cammino quaresimale, nella Domenica detta “Laetare”. La seconda lettura e il Vangelo formano come un inno a due voci, a lode dell’amore di Dio, Padre misericordioso (Lc 15, 11-32), che ci ha riconciliati in Cristo (2 Cor 15, 17-21). Un inno che si fa appello accorato: <<Lasciatevi riconciliare con Dio>> (2 Cor 5, 20). Questo invito poggia sulla certezza che il Signore ci ama. Egli ha amato gli Israeliti facendoli entrare nella terra di Canaan, dopo il lungo cammino dell’Esodo, come abbiamo ascoltato nella prima Lettura, carica di struggente nostalgia. La Pasqua che essi celebrarono <<alla sera nella steppa di Gerico>> (Gs 5, 10) e i primi mesi che trascorsero nella terra promessa diventano per noi un simbolo eloquente della fedeltà divina, che fa dono della sua pace al popolo eletto, dopo la triste esperienza della schiavitù.

Singolari testimoni dell’amorevole Provvidenza divina, che accompagna il cammino dell’umanità, sono i quattro nuovi Beati che la Chiesa pone oggi dinanzi a noi: Luigi Telamoni, Matilde del Sagrato Corazòn Tèllez Robles, Piedad de la Cruz Ortiz Real e Maria Candida dell’Eucaristia. Sorretti da indomita fiducia nel Padre celeste, essi hanno affrontato le fatiche e le prove del pellegrinaggio terreno. Loro sostegno e conforto nelle difficili vicende dell’esistenza è stato sempre Cristo. Hanno così sperimentato in se stessi quanto sia vero che vivere in Lui significa diventare <<creature nuove>>. …

<<Creatura nuova>> divenne Maria Barba, che offrì tutta la sua vita a Dio nel Carmelo, dove ricevette il nome di Maria Candida dell’Eucaristia. Dell’Eucaristia fu autentica mistica; ne fece il centro unificante dell’intera esistenza, seguendo la tradizione carmelitana, in particolare l’esempio di santa Teresa di Gesù e di san Giovanni della Croce. S’innamorò a tal punto di Gesù eucaristico da avvertire un costante e ardente desiderio di essere apostola infaticabile dell’Eucaristia. Sono certo che dal Cielo la beata Maria Candida continua ad aiutare la Chiesa, perché cresca nello stupore e nell’amore verso questo sommo mistero della nostra fede.

<<Laetare, Ierusalem – Rallegrati Gerusalemme>> (antifona d’ingresso). L’invito alla gioia, che caratterizza l’odierna liturgia, si amplifica per il dono dei Beati Luigi Telamoni, Matilde del Sagrato Corazòn Tèllez Robles, Piedad de la Cruz Ortiz Real e Maria Candida dell’Eucaristia. Essi fanno assaporare a noi, pellegrini sulla terra, il gaudio del Paradiso e sono per ogni credente testimoni di costante speranza.

All’Angelus il Papa ha aggiunto: Saluto i pellegrini venuti da varie parti d’Italia e le autorità religiose e civili che li accompagnano. …Saluto, poi, la Famiglia Carmelitana, segnatamente le Monache del Carmelo di Ragusa, in festa per Madre Maria Candida dell’Eucaristia.