La Quarta Acqua“Acqua di pioggia”
		
		
		Siamo arrivati a trattare un argomento molto sublime del cammino della preghiera seguendo l’insegnamento di Santa Teresa. 
		Mentre nei diversi gradi dell’orazione fino adesso trattati, c’è stato 
		l’apporto della creatura, qui è tutto gratuito, anche se si suppone 
		tutto il lavoro precedente.
		L’immagine della pioggia del cielo che irriga il giardino senza alcuno 
		sforzo da parte del giardiniere esprime molto bene la realtà di questa 
		esperienza. Siccome essa non si può programmare, parlarne è giusto 
		perché “serve per incoraggiare molto coloro che si danno all’orazione, a sforzarsi di 
		pervenire a così alto stato raggiungibile anche sulla terra, sebbene non 
		per nostro
		merito, ma per la bontà del Signore”... Ciò che intendo spiegare è quello che l’anima prova quando sta in 
		questa divina unione. Si sa ormai
		che cosa sia unione: due cose distinte unite in una” ... Intendo anche 
		parlare delle grazie e degli effetti che tale unione lascia nell’anima, 
		che cosa essa possa fare di suo, e se può aver parte nell’arrivare a 
		così
		alto stato”. 
		A questo punto Santa Teresa usa una
		parola specifica
		per indicare questo tipo d esperienza: questa unione che è  
		l’estasi... lo ho visto chiaramente che è una 
		grazia particolare, benché sia o sembri tutt’una con l’unione.., se una 
		persona come me vuoI parlare di fenomeni così meravigliosi e far capire 
		cose ineffabili, non è improbabile che dica spropositi... Ma credo che 
		il Signore mi aiuterà, ben sapendo che oltre a obbedire il mio intento è 
		quello di ingolosire le anime a un bene così elevato. Non dirò nulla che 
		io non abbia lungamente sperimentato.
		 
		
		Quando
		
		
		arriva l’acqua di pioggia?
		Questa acqua del cielo viene, molte volte, quando il giardiniere meno se 
		l’aspetta.
		Veramente, da principio, è quasi sempre dopo una lunga orazione mentale: 
		sperimentati i tre gradi di orazione il Signore viene a prendere 
		quest’uccellino e lo depone nel nido perché si riposi.
		Poiché lo ha visto volare a lungo e adoperarsi con l’intelletto, con la 
		volontà e con tutte le sue forze a cercare Dio e compiacerlo, vuole 
		dargliene il premio sin da questa vita, e che gran premio!
		E’ tale che basta un istante di gioia per ripagarlo di tutti i travagli 
		che possa aver sofferto...”
		Sarebbe opportuno aprire una parentesi per togliere ogni specie di 
		illusione o di esaltazione a cui si può andare incontro in questo 
		delicato argomento. L’estasi a buon mercato è sempre sospetta e 
		soprattutto quando la si desidera come distintivo dì anime spirituali...
		E’ anche chiaro che non mai come in questi casi sia necessario 
		l’accompagnamento di una saggia guida spirituale.
		
		Quanto dura questa pioggia?
		Si noti che per quanto duri questa sospensione di tutte le potenze, è 
		sempre assai breve; è molto se dura una mezz’ora. lo credo di non averlo 
		mai avuto così a lungo... i momenti di “volo” sono molto brevi, perché 
		presto qualcuna delle potenze riprende l’attività...
		 
		
		Cosa prova l’anima?
		Ora veniamo a quello che l’anima sente nel proprio interno in questo 
		stato. Lo dica chi lo sa, perché è cosa che non si può intendere e tanto 
		meno esprimere. ... lo mi stavo domandando, mentre mi disponevo a 
		scrivere questo, tornando dalla comunione e uscita da stessa orazione di 
		cui parlo, che cosa facesse allora l’anima. Il Signore mi disse queste 
		parole: “Si strugge tutta, figlia mia, per meglio immergersi in me; ormai non è più lei che 
		vive, ma io; non potendo comprendere ciò che intende, il suo è non 
		intendere intendendo”.
		Chi ne abbia fatto esperienza capirà qualcosa di questo, essendo 
		tanto oscuro ciò che lì avviene che non si può spiegare più chiaramente. Posso dire soltanto che l’anima si vede unita a Dio e ne ha una 
		tale certezza che in nessun modo potrebbe non crederlo. Dopo questa 
		orazione e questa unione, l’anima rimane presa da grandissima tenerezza, 
		tanto che vorrebbe struggersi in lacrime, non di pena, ma di gioia e si 
		trova bagnata di lacrime senza accorgersene né sapere quando né come 
		pianse, ma le dà gran diletto vedere
		quell’impeto di fuoco mitigato dall’acqua che, al tempo stesso lo fa 
		aumentare...
		E’ l’ora delle promesse e delle decisioni eroiche, degli ardenti 
		desideri, il momento in cui comincia ad aborrire il mondo, vedendone 
		chiaramente la vanità.
		 
		EFFETTI
		che produce nell'orante
		
		Santa Teresa non esita ad affermare che per arrivare a gustare questa 
		presenza di Dio gratuita, che lei chiama unione divina, 
		occorre passare 
		attraverso travagli, persecuzioni, mormorazioni e altre prove e un 
		distacco assoluto da ogni
		umano interesse. In una parola niente si
		improvvisa anche nella
		vita spirituale. Di solito
		i passaggi sono lunghi
		e faticosi.
		Solo quando l’anima ha fatto questo lungo cammino comincia a godere di 
		una intensa  gioia 
		che si manifesta in lacrime che come acqua mitigano il 
		fuoco interiore; si sente piena di coraggio 
		fino a sentirsi pronta al 
		martirio; è l’ora delle promesse 
		e delle 
		decisioni eroiche; si ritrova 
		in una vera umiltà; si mostra 
		custode di tesori celesti che desidera 
		spartire con altri; comincia a giovare al prossimo, 
		quasi senza 
		accorgersene né far niente di suo. Gli altri, però, se ne accorgono, 
		perché ormai il profumo dei fiori è talmente aumentato da far loro 
		desiderare di starle vicino... E’ la missione dell’anima innamorata di 
		Dio!
		
		Tentazioni
		
		Eppure il maligno cerca ancora di scombinare le cose approfittando delle 
		debolezze e cadute dell’anima per farla convinta che dopo tutto quello 
		che ha provato, con le sue cadute non può ritornare all’intimità col 
		Signore. “Se ritorno a essere peccatore, andare avanti nell’esercizio 
		dell’orazione è peggio”. ...
		La Santa, forte della sua esperienza, incoraggia a non abbandonare 
		l’orazione per nessun motivo, a riprenderla subito se l’avesse per caso 
		abbandonata. Il traditore sa bene che per lui è 
		perduta l’anima che persevera nella pratica dell’orazione, e che tutte 
		le cadute a cui la spinge le sono d’aiuto, per la bontà di Dio, a farle 
		spiccare poi un balzo più alto nel suo servizio...
		
		
		Intervento divino
		Il Signore non vuole perdere un’anima che è arrivata a tale stato per 
		cui non si stanca di farle sentire i suoi richiami. Teresa ricorda bene 
		quell’anno trascorso lontano dall’orazione e il pericolo a cui era 
		andata incontro.
		...
		E perciò così prega:
		
		
		 
		Oh, Gesù mio!
		Che spettacolo vedere come a un ‘anima, caduta in peccato,
dopo essere giunta qui, voi per vostra misericordia
		tornate a dar la mano 
		sollevandola!
		Come si rende essa conto allora delle infinite vostre grandezze 
		
		e 
		misericordie e della propria miseria!
		E’ questo il momento in cui, riconoscendo la vostra magnanimità 
		
		si sente 
		davvero annientare;
		il momento in cui non osa alzare gli occhi o li alza solo
		 per vedere ciò 
		che vi deve;
		il momento in cui si fa devota della Regina del Cielo
		perché 
		interceda;
i! momento in cui invoca i Santi che caddero dopo essere stati da voi
chiamati, perché l’aiutino;
il momento in cui le sembra troppo quel che le date,
perché sa di non meritare neanche
la terra che calpesta;
il momento di accostarsi ai sacramenti, per la fede viva che la anima
nel vedere la virtù che avete in essi riposta,
di profondere lodi perché avete lasciato per le nostre piaghe
medicina e unguento tali che non le rimarginano solo superficialmente,
ma le fanno sparire del tutto.
		
		
I disegni sono tratti dal libretto:
"Le 4 acque dell'Orazione di
Santa Teresa di Gesù"
Ed. Monte Carmelo
Villasmundo (SR)